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Riforma sanità: forti perplessità e proposte Cgil, Cisl e Uil

Riforma sanità: forti perplessità e proposte Cgil, Cisl e Uil

Forti perplessità e proposte chiare nell’audizione in Commissione dei sindacati sul progetto di legge di riforma della sanità sarda.

Venerdi 25 Luglio 2014
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È stata una audizione importante e significativa quella che si è tenuta ieri in Commissione Sanità, sul PL 71 relativo al riordino della sanità sarda. Un coinvolgimento importante e utile per il sindacato ma che deve proseguire.
Nell’audizione, insieme a una analisi comune sul piano generale che ha riconosciuto i ritardi della politica sarda rispetto alle evoluzioni organizzative e normative nazionali e al necessario utilizzo al meglio della specialità e autonomia per fare in Sardegna la riforma e non subirla, abbiamo fatto una serie di proposte e valutazioni in ordine ai punti più rilevanti del PL.
Manca una quadro chiaro e complessivo sul nuovo assetto delle ASL e delle altre strutture pubbliche del sistema, come manca un raccordo integrato di sistema, sui vari settori che ruotano attorno alla sanità e al sociale e al terzo settore, insomma un idea integrata di salute e welfare isolano.
Infatti alcuni punti qualificanti, come le case della salute e gli ospedali di comunità o la stessa centrale unica di committenza, rischiano di diventare interventi e azioni scollegate dal sistema, che di fatto ancora non c’è, e non si comprende con chiarezza quale possa essere.
Inoltre con la premessa di razionalizzare e fare economie, non si coglie l’utilità e il senso di una nuova struttura regionale, costosa e ridondante, quella per emergenza e urgenza, una funzione strategica che potrebbe essere gestita da un Dipartimento e una rete più collaborativa e sinergica.
Il tema del lavoro e delle professioni, come elemento centrale della riforma, così come quello dei precari sono stati oggetto di puntuali richiami per una maggiore rilevanza e iniziava legislativa concreta, dentro la riforma.
Recuperare i ritardi non significa fare una riforma parziale e frettolosa, magari per risolvere questioni più legate agli assetti della politica che a quelli organizzativi e dei servizi nel territorio. Abbiamo detto con determinazione che la sanità non deve arretrare dal territorio e che il presidio sociale e funzionale deve essere garantito in tutti i territori.
Vi è stato l’impegno della Commissione, per un secondo momento di dialogo e coinvolgimento, su questo passaggio di riforma parziale e di orientamento, per un’impostazione generale del nuovo sistema sanitario sardo; ecco perché il forte protagonismo del sindacato e dei lavoratori deve essere assolutamente primario e prioritario ed il nostro percorso di mobilitazione e proposta prosegue nelle prossime settimane.
CGIL FP CISL FP UIL FPL
(COIS) (PADERI) (TOCCO)
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