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I lavoratori delle Province verso la mobilitazione

I lavoratori delle Province verso la mobilitazione

Dopo le iniziative nazionali, in Sardegna si proclama lo stato di agitazione, formale avvio della procedura per lo sciopero generale.

Giovedi 16 Aprile 2015
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Il 14 aprile si è tenuta la riunione delle Segreterie regionali, provinciali e territoriali di CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FPL, per assumere le decisioni a fronte della situazione nazionale e regionale rispetto alla riforma degli Enti Locali ed al nuovo assetto in Sardegna.

C’è stata un’analisi chiara e netta che ha denunciato lo stato molto critico del percorso della riforma, sia a livello nazionale che regionale, e sono state espresse forti preoccupazioni per l’intero scenario complessivo che si sta delineando, soprattutto dopo le decisioni del Governo nella Legge di Stabilità 2015, con i conseguenti, pesanti tagli alle entrate ordinarie delle Province. Questa situazione, a giudizio di CGIL, CISL e UIL del Pubblico Impiego, non è più sostenibile ed impone l’apertura formale immediata di tutte le procedure di lotta necessarie, con inasprimento della mobilitazione già avviata fino allo sciopero generale dei lavoratori delle Amministrazioni provinciali, che si ipotizza per le prime settimane di maggio. Per questo, la settimana prossima si terranno assemblee nei posti di lavoro per preparare le forme più incisive e determinate di protesta e mobilitazione.

Fino a qualche tempo fa, infatti, poteva essere ancora possibile, nonostante forti perplessità su tanti aspetti sia dell’intero quadro di riferimento che del DDL approvato dalla Giunta a fine 2014, proseguire il confronto avviato nel settembre dello scorso anno dall’Assessore regionale degli Enti Locali Cristiano Erriu e disciplinato dal Protocollo d’intesa firmato il 24 novembre 2014, essendoci il fondamentale presupposto della garanzia della copertura finanziaria e della salvaguardia di tutti i posti di lavoro coinvolti. Adesso queste garanzie stanno venendo meno, e il sindacato confederale non può accettare il rischio dello smantellamento dei servizi pubblici nel territorio regionale e dell’espulsione dei dipendenti dai posti di lavoro: deve essere chiaro, all’intera classe politica sarda, che su questi fronti per noi e per i lavoratori che rappresentiamo non ci sono mediazioni possibili, e che le risposte e le garanzie devono essere fornite oggi, e non rinviate o spostate nel tempo.

Per questi motivi, le Segreterie unitarie hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e di mobilitazione di tutto il personale delle Province, in quanto condizione obbligata per l’avvio della procedura relativa allo sciopero generale della categoria, di chiedere incontri urgenti al Presidente della Giunta regionale, ai Capigruppo del Consiglio regionale ed al Presidente ed ai Componenti della Prima Commissione consiliare, e di sollecitare in via ultimativa l’assessore regionale degli Enti Locali a trasmettere gli atti del monitoraggio effettuato dall’Osservatorio sulle funzioni di secondo livello delle Province e sulla dislocazione dei dipendenti nelle diverse attività e servizi, nonché le ipotesi di riallocazione elaborate dallo stesso Organo consultivo.

In questo percorso contiamo sul forte sostegno delle nostre Confederazioni, per definire le riforme con i lavoratori, garantendo e migliorando i servizi per i territori ed i cittadini.

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