Chi siamo
Settori
Servizi agli iscritti
Iniziative
Formazione sindacale
Monitoraggio appalti
Nei posti di lavoro
Formazione continua
Web Cgil
Politiche di genere
Previdenza
Campagna RSU 2018
I contratti
immigrazione
Documenti
Links utili
Archivi
No a spaccature tra le professioni sanitarie

No a spaccature tra le professioni sanitarie

FP CGIL CISL FP UIL FPL: No spaccature e steccati tra le professioni sanitarie. Per fare innovazione organizzativa e contrattuale serve un tavolo con tutte le professioni.

Mercoledi 02 Marzo 2016
Condividi con:
Condividi su Twitter Condividi su Diggita Condividi su Technorati Condividi su My Space Condividi su Digg Condividi su Google Bookmarks Invia a un amico Stampa Ti piace
342
Non ti piace
322

Roma, 2 marzo 2016 - È ormai da quasi un decennio che siamo mobilitati per rappresentare ai Governi che si sono succeduti le grandi fragilità del servizio sanitario pubblico. Un servizio che è in graduale dismissione per colpa di politiche sbagliate, prime fra tutte la costante diminuzione di risorse i blocchi del turn-over e della contrattazione.

 

Da Prodi a Renzi passando per Berlusconi, abbiamo organizzato decine di iniziative nazionali e locali che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di lavoratori appartenenti alle diverse anime del pubblico impiego, in particolare tra i professionisti e gli operatori della sanità. I risultati delle ultime elezioni delle RSU, eccellente in termini di partecipazione al voto e di consenso per i sindacati confederali, sono la migliore testimonianza del coinvolgimento che siamo riusciti a creare. Un coinvolgimento trasversale, al di là di steccati e barriere sia ideologiche che professionali.

È su questa esperienza di condivisione ampia di proposte e obiettivi che si fonda la nostra visione globale del percorso, non solo organizzativo ma anche contrattuale, che deve portare a una riorganizzazione innovativa del settore sanitario e al rilancio dei suoi servizi. E siamo i primi ad essere sorpresi che qualcuno pensi ora di metterlo in discussione. La definizione dei nuovi comparti e aree dirigenziali deve rappresentare l’unità del sistema professionale ed organizzativo del servizio sanitario nazionale, riconoscendo strumenti contrattuali in grado di valorizzare le specificità di tutte le professioni sanitarie, tecniche, amministrative e professionali nei diversi ambiti lavorativi ospedale, territorio, servizi di emergenza, di continuità assistenziale, distretti, strutture protette ecc.. in una convergenza che permetta di riconoscere le diverse competenze professionali che concorrono alla risposta di salute per il cittadino. Anche per questo il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro non è più rinviabile.

Non si tratta di una forzatura. Un progetto serio di modernizzazione del servizio sanitario nazionale richiede innovazione organizzativa, ma non solo: vanno utilizzati tutti gli strumenti, anche quelli contrattuali, per declinare nelle diverse realtà modelli organizzativi più avanzati e per valorizzare le competenze dei professionisti e degli operatori nei nuovi percorsi di cura e assistenza.

Sarà un cammino di evoluzione complesso, impegnativo e pieno di difficoltà, ma proprio per questo siamo convinti che le centinaia di migliaia di lavoratori del servizio sanitario nazionale debbano marciare uniti, senza spaccature ideologiche né steccati tra una professione e l’altra.

Allegati Notizia