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Programmazione europea: serve una svolta

Programmazione europea: serve una svolta

CGIL sarda: "è necessario accompagnare l’avvio della programmazione con l’approvazione delle necessarie riforme e di tutti i piani settoriali necessari: energetico, ambientale, sociale, sanitario, dei trasporti." Segue.

Giovedi 19 Giugno 2014
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“Superare i limiti riscontrati nel passato e superarli per cogliere le grandi opportunità della programmazione europea, fissando come principi prioritari la valutazione dei risultati, l’integrazione dei fondi attraverso adeguati livelli di governance, la concentrazione per evitare la dispersione delle risorse in progetti infruttuosi, con una nuova attenzione alle aree urbane e alle zone interne”: sono alcuni degli obiettivi individuati dal segretario regionale Cgil Tonino Piludu nel corso dell’audizione alla Terza Commissione del Consiglio regionale. Fase preliminare, quella di stamattina, alla presentazione di un documento con le proposte Cgil.

 

Tra le criticità della passata stagione Piludu ha evidenziato, oltre all’assenza di un riscontro effettivo tra spesa delle risorse e risultati raggiunti in termini di sviluppo e occupazione, la difficoltà del sistema imprenditoriale a proporsi dentro logiche e regole europee e con progetti adeguati, una debolezza che “va superata creando sistemi di filiera e servizi comuni, puntando su investimenti in ricerca funzionali a stimolare la competitività, non dando esclusivamente incentivi alle imprese ma favorendo la loro crescita con strumenti mirati”.

 

Dopo i documenti strategici preliminari arriva ora la fase più importante e delicata, la stesura dei Piano operativi: “Non senza preoccupazioni per le prassi del passato” – ha detto Tonino Piludu in riferimento alla difficoltà di concretizzare i ragionamenti sull’integrazione della programmazione dei diversi programmi comunitari che, purtroppo, hanno camminato parallelamente, con filosofie diverse: “Occorre uno sforzo corale della Sardegna come un sistema in cui partecipazione alle scelte, obiettivi e gestione siano il frutto di un dialogo tra istituzioni, forze economiche e sociali, mondo della cultura e dell’associazionismo”. Secondo la Cgil è indispensabile rispettare il dettato europeo sul confronto partenariale che ha funzionato in alcuni fondi ma è del tutto assente in quello rurale.

 

Per raggiungere gli obiettivi il sindacato sottolinea la necessità di accompagnare l’avvio della programmazione con l’approvazione delle necessarie riforme e di tutti i piani settoriali necessari (energetico, ambientale, sociale, sanitario, dei trasporti).

Ufficio stampa CGIL regionale