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Friuli Venezia Giulia: nuovi standard dei servizi residenziali per anziani

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Friuli Venezia Giulia – Regolamento per la realizzazione e l’esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani: requisiti di struttura e di personale

 La giunta della Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare i nuovi requisiti e criteri per le strutture per anziani.

Si tratta della dgr 670 del 14 aprile 2015 “Regolamento di definizione dei requisiti, dei criteri e delle evidenze minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di strutture residenziali e semiresidenziali per anziani. Approvazione preliminare”. E, soprattutto, dell’allegato Regolamento.

Tra gli obbiettivi dichiarati dalla giunta regionale, quelli di dare una nuova classificazione alle strutture già autorizzate, fissare i requisiti di funzionamento strutture semiresidenziali, incrementare lo standard di personale per assistenza di base nelle strutture.

Si tratta di un’approvazione “preliminare”, perché su questo regolamento è necessario acquisire il parere del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia.

I requisiti per ottenere o confermare l’accreditamento e la procedura per la stipula degli accordi contrattuali sono esplicitamente rimandati a provvedimenti successivi.

Le residenze per anziani del Friuli Venezia Giulia sono divise in 3 categorie con relative sottocategorie

1-residenze per anziani autosufficienti

  • comunità di tipo familiare per anziani autosufficienti
  • residenza assistenziale alberghiera

 2-residenze per anziani non autosufficienti

  • residenza per anziani non autosufficienti di livello base
  • residenza per anziani non autosufficienti di primo livello
  • residenza per anziani non autosufficienti di secondo livello
  • residenza per anziani non autosufficienti di terzo livello

 Per le strutture di nuova realizzazione sono previsti solo secondo e terzo livello

3- residenza destinata all’accoglimento di personale religioso anziano non autosufficienti

Il regolamento stabilisce tra l’altro

  • mansioni di oss, adest/osa (in attesa del completamento del piano formativo regionale), operatori con competenze minime, infermiere, fisioterapista
  • modalità di accesso e rivalutazione delle persone accolte
  • requisiti per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio di nuove strutture, o all’esercizio di strutture esistenti
  • responsabilità e modalità di vigilanza sulle strutture sociosanitarie
  • riclassificazione delle strutture già funzionanti
  • definizione dei profili di bisogno delle persone accolte
  • requisiti minimi autorizzativi delle strutture già funzionanti, dalla struttura al personale
  • requisiti per le strutture per religiosi

Spiega l’assessore regionale alla sanità Telesca:”Ci siamo occupati nel dettaglio anche dei servizi semiresidenziali di cui vorremmo favorire l’utilizzo perché l’obiettivo è quello di favorire più possibile la permanenza degli anziani nelle proprie case, supportandoli con servizi adeguati”. Una volta approvata in via definitiva, con la norma sarà possibile “avviare un processo di riqualificazione della rete residenziale esistente, articolato secondo diversi livelli di intensità e complessità richiesti dall’intervento assistenziale e coerente con il fabbisogno residenziale complessivo regionale di posti letto suddiviso per profilo di bisogno”.